ITINERARIO SACRO

Dal deserto i colori di Duccio Guidotti. di Carla Veronesi

I caldi colori del deserto, con tocchi blu e cobalto caratterizzano una delle ultime opere dell' artista romano Duccio Guidotti. Si tratta di un affresco realizzato in un luogo inconsueto: uno sperduto monastero siriano dedicato al santo etiope Mosè. Inconsueto anche il soggetto raffigurato: la storia dei Sette Dormienti di Efeso. Un tema comune sia alla tradizione cristiana che a quella islamica. Secondo la leggenda, un gruppo di giovani di Efeso con il loro cane, per sfuggire alle persecuzioni dell'imperato Decio (siamo circa nel 251d.C.), o, forse, piuttosto per non essere costretti ad un culto di stato, si nascondono in una grotta, ma vengono scoperti e murati vivi al suo interno. Per volontà divina non li coglie la morte, si addormentano e si risvegliano molti secoli dopo. Uscendo, mandano in avanscoperta il più giovane, scoprono un mondo che non è più il loro e tornano nella grotta dove, finalmente, passano al sonno eterno. Questo tema, oggetto di ricerche da parte di alcuni studiosi, ha affascinato l'artista, legato alla Siria da affetti e da amicizia, che lo ha voluto rappresentare. Anche le modalità di esecuzione e la collocazione dell'opera sono particolari. Duccio Guidotti piuttosto che intervenire direttamente su una parete, ha impastato i suoi affreschi su pannelli di cemento armato a calce, montati su staffe di ferro fissate al terreno all'interno di una profonda cavità naturale, trasformata in cisterna durante il Medioevo. Una collocazione che quasi intende ricordare l'evento narrato. L'artista sottolinea la modularità di questi pannelli. le cui dimensioni, 100 per 120cm, corrispondono a quelle dell'altare moderno inserito nella cisterna, diventata ora una cappella. L'impatto degli affreschi con un ambiente destinato precedentemente ad altro uso, è attenuato dalla scelta dei colori che si integrano con quelli naturali dell'ambiente circostante. I volti dei personaggi raffigurati sono stati "rubati" dall'artista a persone ed amici che lo hanno aiutato nell'impresa. Le figure, abbandonate nel sonno miracoloso, più che inserite in un ambiente roccioso, ne risultano avvolte. Lo sfondo è reso infatti con tratti sinuosi. Quasi fosse nel grembo materno. La passione per gli affreschi, una delle tecniche preferite di Duccio Guidotti, comincia già negli anni della sua formazione artistica, quando ancora adolescente impara ad apprezzarla osservando ì lavori di Mario Sironi.Un itinerario artistico particolare, quello di Guidotti, guidato sempre da una forte vocazione figurativa, E' ancora ragazzino quando si ferma per strada a disegnare i palazzi poi abbattuti per fare spazio a Via della Conciliazione. Mentre disegna viene sorpreso proprio da Piacentini che sta illustrando a Mussolini il suo progetto. Studia a Roma dove frequenta la Scuola Libera dell'Accademia di Belle Arti e la Biblioteca Nazionale di Via del Corso. Si interessa di Futurismo - anche se lo slancio iniziale del movimento si è ormai esaurito perché lo considera un'esperienza intellettuale necessaria per superare il Romanticismo. E' poi influenzato dal Novecentismo, vera espressione del Fascismo e studia la figura e il ritratto. Entra a far parte del gruppo "Pittori di Guerra", a capo del quale era lo scrittore Francesco Sapori, dello Stato maggiore dell'Esercito. Gli avvenimenti be1lici fanno sì che trascorra sei anni tra Europa orientale, Medioriente ed Egitto, sempre documentando gli avvenimenti con i suoi disegni. Nel' 46 a Gaza, in un ex campo di addestramento polacco, realizza un affresco di cui è riuscito a conservare il diségno: un soldato morente che ricorda il Marat assassinato di Jacques-Louis David. Viene rimpatriato quello stesso anno "con due mele e un francobollo", la bizzarra dotazione distribuita ai reduci al momento dello sbarco a Brindisi. Il ritorno dalla guerra segna l'inizio di un periodo di opere astratte ma dagli anni ’50 agli anni '70 l'artista sospende quasi del tutto la sua attività per dedicarsi al cinema e alla televisione. Il suo riaccostarsi alla pittura risale al 74, quando vince il "Premio di Pittura Viareggio". E' ancora l'astrattismo del dopoguerra quello che troviamo nei suoi quadri, ma Duccio Guidotti preferisce parlare di "frammenti": "Più che di astrattismo sì tratta di oggetti nello spazio" specifica l'artista " lo spunto è sempre la realtà", cui crede in maniera quasi religiosa. Ed ecco nei quadri degli anni Settanta frammenti urbani, come tende, selve di antenne televisive, estrapolati dai loro contesti e proiettati in spazi che sono "mondi da organizzare". Compare ben presto nuovamente la figura umana, il cui studio rapisce il pittore attratto dalla capacità del corpo di esprimere contenuti intellettuali attraverso il movimento. E' anche il periodo delle figure, soprattutto nudi femminili, su fondo oro e argento. Una sorta di citazione delle tecniche trecentesche senza l'intenzione di riprodurre il valore simbolico. Le opere degli anni Ottanta rimangono fedeli al soggetto preferito da Guidotti: intensi ritratti di donne ma sullo sfondo compaiono paesaggi appena accennati di reminiscenza espressionista, curve e linee che dettano l'equilibrio della composizione. A volte si scompongono surrealmente, come in Figura, Sedia sottoveste del l985. Accanto alla pittura, sempre l'amato affresco. Risale all' 89 la realizzazione di quello che narra la vita di S. Francesco, nel convento di S. Antonio a Damasco, in Siria, con la prima ed unica traduzione in arabo del Cantico delle Creature. A Roma se ne sta ora per inaugurare un altro nel Convento dei Servi di Maria a Santa Maria in Via. La pittura è per Guidotti continua ricerca. Nelle sue opere più recenti in cui si assommano le Sue varie esperienze, cerca di capire il rapporto tra un colore e l'altro, la differenza tra i colori e il rapporto tra le differenze definendone una specie di modularità, che spesso si ritrova anche nelle opere degli anni precedenti, in scansioni di fasce di diversi colori. Un concetto che ha trasposto, come si è visto, anche nell’ affresco scegliendo dì raccontare "in moduli" il tema prescelto