Testimonianza in occasione dell’inaugurazione dell’affresco nel palazzo comunale di Bolsena

 

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Sono doppiamente dispiaciuto di non essere presente di persona come avevo promesso e anzi espressamente richiesto al Maestro Guidotti , perche', al di la' dei meriti artistici di cui diro' tra breve, ho verso Duccio Guidotti un sentimento di amicizia e affetto , unito al rispetto e all' ammirazione che sempre si deve a un vero artista , che non e' frequente provare nella vita . Duccio e' un uomo buono e gentile, ma nel contempo e' fermissimo nei suoi propositi,vigorosissimo nelle sue idee, instancabile nel lavoro e nella dedizione alla causa in cui crede . Ritengo che la sua storia sia piu' unica che rara perche’ un uomo come lui, veramente nato per l' arte , ha dedicato,  senza battere ciglio, un lungo periodo della sua operosa vita a attivita' collaterali rispetto al nucleo centrale della sua ispirazione per poi ritornare, ormai nel pieno della maturita', alla pittura e rinvigorirla con continuo nuove esperienze che proseguono incessanti.

Di tutto cio' daremo conto, Duccio e io , in una mostra monografica su di lui, da noi voluta gia' da tempo e finalmente imminente , che si terra' al Vtttoriano in Roma , all' inizio del prossimo anno . La preparazione di questa mostra, che rivelera' a tutti quale e' il livello straordinario raggiunto da questo uomo limpido e onesto, e' ormai avanzatissima. E' oggi l' occasione giusta per annunciarla e io mi permetto di invitare tutti a questo evento per il quale saro' io stesso il curatore del catalogo. So che tra i presenti c'e' oggi una amica cara e stimatissima collega la dr.ssa Rosella Bennati Lener , Capo della Segreteria delI' On. Ministro Giovanna Melandri , una

persona di cultura e rara arguzia, intelligente e disincantata quel tanto che basta a capire e apprezzare sul serio il problema de1l~ arte nelle sue infinite espressioni . Condivide con me l'amicizia con Duccio , ha voluto come noi questa mostra, e desidero salutarla e ringraziarla in questa circostanza, scusandomi anche con lei per la mia assenza fisica che , come vedete, non e' certo assenza dì sentimento o di reale partecipazione .

Duccio , come gli antichi, lavora sia su tela sia sul muro, ed e' attentissimo alla ricerca tecnica, perche' sa bene cosa significhi affrontare un campo scenico in cui le figurazioni debbono accamparsi senza che la percezione del riguardante sia confusa o resa difficile dall' accumulo superfluo dalla sovrabbondanza pletorica di idee .

Duccio ha il senso della sintesi e del1a pregnanza che gia' furono degli antichi, ma il suo stile non e' antico. Vi pregherei di soffermarvi un attimo su questo particolare. Duccio e' un artista che crede nella figura , nella espressione profonda dell' umano sentire, nella costruzione figurativa, ma non c'antico nell' animo; e' ,al contrario, un uomo dei nostri tempi che i nostri tempi riassume e illumina da un punto di vista connotato da fede profonda» sia nell' uomo stesso che nella trascendenza .

Questa , cari amici , e' un arte vissuta, che vuole parlare al cuore. di tutti noi, pur mantenendo un vigile controllo intellettuale. Duccio sa bene che l'approccio con l'opera d'arte, oggi come una volta; e' difficile e faticoso. Inaugurare una nuova opera d'arte , specie di questi tempi , e' un impegno singolarissimo, caro sig.

Sindaco, perche' i tempi non sono favorevoli al nuovo in arte. Sembra un paradosso ma e', proprio cosi' . Crediamo di essere abituati a tutto e, quindi, di capire tutto, ma non e così. Capire Duccio Guidotti richiede uno sforzo semplicissimo ma indispensabile:

seguire le sue ragioni, ascoltarlo , E' questa una virtu' molto umana , il saper ascoltare. Vale per tutte le cose ma vale moltissimo per l'arte. Duccio compone tesa e austera solennita' e poi si affida alla sensibilita' di chi osserva. Non servono spiegazioni difficili o cervellotiche per entrare nel suo mondo, ma non e' nemmeno cosi' semplice perche' cio' che egli rappresenta e' frutto di una meditazione che viene da lontano e che pretende di far intendere le sue ragioni. Il suo cammino e' costel1ato di imprese del genere. lo commentai per la prima volta il suo lavoro dieci anni fa in una memorabile mostra allestita a Roma presso il convento della chiesa

delle SS. Stimmate di s. Francesco, Fu il primo incontro con il suo linguaggio teso, spigoloso , maturato sulla grande tradizione della cosidetta " scuola romana" ma rigenerato da un senso della luce e del colore particolarissimi . Un poeta che dipinge mi sembro' Duccio , ma scevro da ogni intellettualismo, volto a dire quello che gli artisti veri sempre vogliono che si veda nel loro lavoro: la qualita' della materia pittorica, il suo riflettere il piu' vero e intimo sentimento della forma, la dignita' e nobilta' dell' espressione. Il tema, a quel tempo, era francescano e sentivo una sorta di intima e umile immedesimazione del Pittore con il commovente retaggio del Cantica delle Creature che lui commentava visivamente da par suo .

Sono passati parecchi anni e 1a forma di Duccio è diventata sempre piu' essenziale e compatta. La circoscrizione del tratto , la minuta e calibrata concezione delle figure, sembrano voler esprimere una specie di quintessenza dell’eterno problema del rapporto tra Arte e Fede, tra culto della dimensione estetica e culto della dimensione etica. Questo sentimento non e' ne' antico ne' moderno. E' e basta. Non si fa un

gran complimento a un artista , come molti sono portati a credere, quando lo si definisce" moderno" . Noi, che siamo moderni, tra cento anni saremo antichi e non cambiera' nulla rispetto ai messaggi che ognuno vuole formulare e consegnare al tempo futuro .

Duccio e' un artista che ha l'onesta' e la compostezza di costruire un discorso figurativo con quegli elementi che sono stati propri a tutte le epoche e che egli ripensa con totale comprensione e assoluta umiltà.

Caro amico e illustre artista, ti rivolgo un saluto affettuoso per il tramite del gentilissimo Sindaco .

Chiedo a tutti i presenti di voler ascoltare la parola del Maestro che troveranno semplice e chiara e che accolgano questa nuova opera con l' affetto, la stima e il coinvolgimento con i quali il pittore stesso l' ha creata .

A me il rammarico dell’assenza fisica ma la gioia di poter partecipare alla gioia di un amico, con un augurio rivolto a tutti di ogni felicita' e dì un sereno periodo natalizio

che ormai si avvicina.

Mi sembra il modo migliore per onorare la conclusione dell' Anno Santo in cui il lavoro di Duccio si cala con la coscienza di durare nel tempo e di dire qualcosa di valido alle future generazioni .

 

Claudio Strinati